Voi due sapete che cos’è l’amore?
Si è detto già tutto, eppure niente assomiglia a tutto questo.
Che sia io a volerlo dire a voi è solo un capriccio
dell’età
che mi fa sentire navigata. Di una navigazione
incerta e imprevedibile.
Voi non sapete che cos’è l’amore, e non lo so neanch’io.
Ma tale è la speranza d’impararlo che mi avventuro nel futuro vostro, senza diritto alcuno.
È coraggio, l’amore. Coraggio incosciente, navigazione a vista,
sale disciolto che sedimenterà.
Girasole cieco in fondo a un campo senza sole. Astro di se stesso. Punto.
È un setaccio. Filtra, seleziona,
rende ciechi, esalta intuiti rettiliani.
Scoperta che incanta e che innamora i sensi,
tacita critiche e scova adorabili difetti. Memoria di un’amigdala siamese.
Nessuno ve lo spiegherà due volte, perché nessuno
se n’è mai fatto idea duplice.
Non è come le rughe, che hanno territori prediletti.
L’amore sfugge alle mappe.
Odora di follia e desiderio di buon senso.
Discrimina, censisce, sceglie.
E poi reclama ardore come un serbatoio in secca.
Questo è l’amore? Chiedetelo domani al primo passante distratto
e vi dirà l’esatto contrario del mio dire.
Quello che non ho saputo declinare, voi due lo scoprirete insieme.
© giusi d’urso
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