I vicoli la sanno lunga. Raccontano verità sobrie e sconcertanti, mostrano storie e tempi stratificati di cui narrano cose minuscole o enormi. Riecheggiano di pettegolezzi o di accadimenti inconfessabili. Odorano di stantio, sottraggono luce e cielo all’area che contengono. Eppure, nel loro essere così essenziali e ruvidi hanno un che di fiabesco che rapisce l’occhio e illude il cuore. Te li porti dietro in una foto, sapendo già di aver commesso un furto irreparabile. Tornare è l’unico modo di restituire.