Per favore, ditemi

Per favore, ditemi, quando non eravamo ancora così cattivi, a cosa andava la grazia della nostra attenzione?
Godevamo allo stesso modo di un verso profondo, di una pagina ben scritta?
I pensieri ci facevano scoppiare il cuore, invece che di rabbia, di tenerezza?
Quando non avevamo l’astio pronto sui polpastrelli, di cosa nutrivamo l’orgoglio e il bisogno di appagamento?
E se l’assenza di qualcuno o la mancanza di qualcosa ci stringevano la gola, a chi lamentavamo la profondità di quel sentimento?
Quando stampavamo fotografie, a chi concedevamo il privilegio di osservarle?
E quando piangevamo per un dispiacere, la spalla che raccoglieva il nostro lutto era familiare o sconosciuta?
Per favore, ditemi, si può tornare indietro?

@ giusi d’urso

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