Silenzio, coriaceo guscio di noce che cela
ribellioni mansuete e consunzioni
programmate.
Nessuno turbi gli sguardi
assenti, né le cartilagini consunte.
I sorrisi aspri dell’adolescenza hanno disilluso
promesse di vita felice. Rimane
il digiuno, oltre l’emaciato silenzio
sulla pelle bluastra e sottile, di donna pentita
che, muta, torna bambina
contando grammi
di malinconico abbandono.
© giusi d’urso